giovedì 4 gennaio 2018

Artisti in serie

...se da una buona sceneggiatura si può realizzare un buon film, perché creare sequel (prequel) o una serie con più stagioni? 
 
Per limitare i costi variabili?
Per creare economie di scala?
Per fidelizzare il consumatore?
Per fare branding?
 
Per tutti questi motivi, probabilmente, ma non per l'espressione artistica fine a sé stessa.
Ci sono ben poche serie che abbiano mantenuto per qualche puntata il valore artistico di un film.
 
E' come leggere albi a fumetti o libri in collane e tentare di trovarne la scintilla artistica in ogni pagina, mese dopo mese, anno dopo anno.

Non che non ci sia arte nel fumetto, o nel romanzo, semplicemente 
 
Non c'è arte nella ripetizione.
 
Mi torna alla mente la Pop Art di Wharol e la sua chiara e premonitrice visione del mondo in crescente popolarizzazione e squalificante regresso qualitativo.
Mi torna alla mente Niccolò Paganini, che improvvisava sul palco e non riproduceva mai la sua performance.
Mi torna alla mente il Jazz, vera forma artistica del novecento, completamente incompreso perché non semplificabile.

Ripenso alla ripetizione che le macchine digitali gestiscono con competenza e precisione non raggiungibili da un essere umano e rifletto sul valore reale dell'umanità.
 
Con la nascita dell'intelligenza artificiale, all'alba del XXI secolo, abbiamo iniziato a delegare anche i compiti legati al pensiero attivo, alla creazione, alla composizione artistica.
 
Già oggi ci sono AI (artificial intelligence) in grado di scrivere libri e comporre musica e sapranno presto farlo in maniera più accattivante di qualsiasi essere umano.
 
E a noi cosa resta?
 
Cosa ci rende unici e irripetibili?
E' l'effimero momento della composizione, la passione ispiratrice che rompe gli schemi e ci regala un attimo originale e talvolta imperituro.
 
Non è la ricchezza a definire un essere umano,
Non sono gli oggetti, né il potere,
Non sono le competenze o il successo,
 
Ciò che realmente definisce l'essere umano è la scintilla passionale che ci muove. 
 
Ciò che ci contraddistingue è il genio!
Cartesio in fondo andrebbe rivisto, perché la sua definizione ha decisamente assunto un altro valore.

Siamo umani perché siamo vivi e abbiamo passione, che il nostro corpo sia di carne o acciaio, poco importa.



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